Rosanna Granconato vive a Lonigo, in uno strano appartamento nei pressi del Circolo.
Uno si immagina di trovare in quegli alloggi, costruiti negli anni Sessanta per far fronte al primo boom edilizio leoniceno, le solite stanze con tinello, cucina e piccolo balcone con vista sul parco. La casa di Rosanna, invece, è diversa: l’abituale geografia abitativa è completamente sconvolta, dappertutto ci sono scaffali e vetrine, bauli e ripiani che traboccano di oggetti dalla forma insolita e dall’aria vagamente inquietante. Tutto l’opposto della padrona di casa, sorridente e bionda signora che svela con dolce timidezza i segreti del suo mondo di artista. Rosanna Granconato ha infatti una vena creativa che la spinge ad avventurarsi senza sosta lungo i sentieri della fantasia. Qualche anno fa, con le sue bambole coloratissime e divertenti presentate con il marchio “Funny word”, ebbe un certo successo non solo di critica ma anche commerciale.
Poi la corrente della vita l’ha condotta per altri lidi, spingendola a cimentarsi con nuove forme di espressione. L’ultima sua fatica creativa ha prodotto una serie di personaggi da fiaba, piccoli manichini di ceramica addobbati con alluminio e stoffa, interpretati in chiave grottesca e ironica. C’è il Principe Ranocchio, diventato anfibio dopo il bacio di una vecchia, l’Anatra Starnazzante, la Regina Pannocchia, la Principessa sul Finocchio e molti altri che raccontano una storia.
Uno dei personaggi anticipa la situazione di un film che proprio in questi giorni sta andando per la maggiore. Crudelia Demon, da Rosanna ribattezzata Cornelia De Soon, spinge a tal punto la sua mania per i cuccioli di dalmata da trasformarsi in un mostro maculato.
È quanto accade, nel finale del film, al cattivissimo Gerard Depardieu.
I dieci personaggi, alti 50 centimetri e rivestiti da filo di alluminio recuperato dagli scarti di una ditta della zona, fanno parte di una raccolta intitolata “Fiabe per adulti”. E’ gi… pronto un book di fotografie scattate da Claudio Portinari e corredate dalla presentazione di Giancarlo Menato e Giuliano Brusaferro che, prima o poi, diventer… un libro vero e proprio.
Rosanna ha anche in mente una mostra-performance per divulgare la sua fantasiosa collezione: un disco rotante sul quale sfilano i dieci personaggi e un cilindro a sfondo nero per fare da visore, il tutto accompagnato da una apposita colonna sonora. Un’esibizione a met… strada tra la rassegna d’arte e l’evento teatrale che sembra fatta apposta per essere presentata alla galleria d’arte del teatro Comunale.
L’intuizione visiva che ha trovato illustre conferma nel film “La carica dei 102″ è il risultato di un lavoro di ricerca e sperimentazione, al quale l’ artista leonicena si dedica con incessante energia. Alcune sue creazioni nel campo della moda, ad esempio, sono davvero interessanti. Dagli anfratti della sua sartoria casalinga esce di tutto: un gilet nero letteralmente ricoperto da piccole medaglie religiose; un lungo soprabito da portare con un guinzaglio di perle che, scendendo dal collo di chi lo indossa, si aggancia ad un cane di alluminio cucito nel basso della gonna e forma un divertente mix punk-animalista; una camicetta di voile trasparente con sul retro un barboncino di pelliccia che sembra muoversi e camminare; un vestito estivo di pura arte pop ricavato con pezzi di bottiglia di acqua minerale colorati con vernice rossa.
Lino Zonin
(Giornale di Vicenza – Domenica – 11 Marzo 2001)