Pace e Guerra

Chi pensava di essersi liberato di Rosanna è servito, eccola qua con la sua vulcanica creatività che a distanza di quattro anni dalla presentazione del suo Fiabe per adulti, troviamo alle prese con i massimi sistemi.

Già allora ci confuse e sorprese con la mescolanza di personaggi principeschi e ranocchi irrispettosi che per assurdo si impantanavano nelle mescolanze dei ruoli e nel rovesciamento dei significati. 

Oggi vuole confrontare in maniera allegorica e scanzonata i miti culturali, l’occidente e l’oriente, dissacrando rispettosamente le idee, che pur accomunando le grandi religioni vedono nascere spesso contrapposizioni ed incomprensioni. 

L’arte di Rosanna spiazza perché non è mai ovvia né scontata, è delicatamente graffiante, cerca di conciliare gli estremi. La sua pulsione artistica, stavolta si sbilancia in un confronto sincretico ed allegorico di idee: di pace e di guerra, di fratellanza e di amore universale, ma anche di successo e di sconfitta, di accoglienza e di rifiuto, di ingenuità e di furbizia, di schiettezza e di falsità, di generosità e opportunismo. 

Ed in questo gioco di opposti lei si mette in causa, ci sta dentro divertendosi a sbeffeggiare quanti nella rigida ufficialità delle scartoffie polverose tentano di omologarla per ricondurla a più classiche normalità. 

Ma lo spirito dell’arte è stare fuori gioco, è stare fuori misura e in un mondo in cui “quantità e omologazione” regnano sovrane, la qualità e l’originalità diventano figlie di un dio minore, non interessano più, e quanti le perseguono sembrano venire da un altro mondo. 

Ecco gli estremi che si toccano, si sfiorano, si completano, questo toccarsi degli opposti ci disorienta e ci spinge alla ricerca del senso senza il quale non sappiamo vivere. Ma nella produzione di un artista c’è il senso e l’insensato, c’è il simbolico ed il suo contrario. Questo gioco di specchi e di rimandi dal nero al bianco, Rosanna lo sa condurre con maestria e udite udite ingenuità, quell’ingenuità che la società contemporanea non perdona … 

E così si imbarca a leggere con la sua creativa trasgressione i grandi temi del vivere quotidiano, guerra e pace, religioni e ateismi in una mescolanza che spinge a crescere e a superare tutto ciò che è scontato. 

Rosanna ci costringe a fare un’operazione rivoluzionaria, pensare, riflettere, interrogarci e questo ci conduce fuori dal coro del consumatore inebetito, con la sua felicità di plastica in tasca, uguale a quella di tutti gli altri … 

Rosanna abita altri mondi, quello delle fiabe, che non sempre hanno un lieto fine; quello dei luminosi occhi dei bambini che ti interrogano con dolcezza; quello dei profondissimi occhi degli anziani che ti fissano con la soave consapevolezza di aver già visto tutto … (01/10/2006)
(Giuliano Brusaferro